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PRESS

2021-05-23

SAMSARA REVIEW BY METAL.IT

Christian Zecchin e la sua The C.Zek Band, giunti con questo “Samsara” alla seconda prova discografica sulla lunga distanza per l’Andromeda Relix, rappresentano un esempio lampante di come si possa percorrere una strada già ampiamente e diffusamente tracciata con la cura e l’attitudine di chi certe cose ce l’ha nel sangue, e grazie a tale dotazione è in grado di convertire una rigorosa selezione di note in pura energia emotiva.

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2021-05-23

SAMSARA REVIEW BY PERKELE.IT

Vive imbevuto della più antica cultura musicale americana il nostro Christian Zecchini. I suoi riff portano da un treno merci del sud del Texas ai festival californiani di fine anni Sessanta.

 

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2021-05-23

SAMSARA REVIEW BY PROGRESSIVAMENTE

Un piccolo gioiello che farà la felicità di quanti amano The  Allman Brothers Band, Derek Trucks e The Black Crowes. Il lavoro è assolutamente maturo e meritevole di tanta attenzione, con momenti davvero toccanti.

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2021-05-23

SAMSARA REVIEW BY HARDSOUNDS

Dopo il buon esordio ‘Set You Free’ che ha testimoniato come il blues puro e semplice possa ancora fare breccia nei cuori degli appassionati, Christian Zecchin e la sua banda, denominata appunto The C.Zek Band (o anche The Chris Zek Band), pubblica il secondo album ‘Samsara’, grazie al supporto di Andromeda Relix, da sempre fedele nella ricerca di talenti di qualità provenienti soprattutto dal nord-est della nostra penisola, molto spesso azzeccandoci.

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2021-05-23

SAMSARA REVIEW BY MARCO NORI

Ciao Amici! Spero stiate tutti bene!
Avevo promesso al mio caro amico Christian Zek che dal momento in cui avrei ascoltato il suo nuovo disco gli avrei voluto dare un mio parere. Per cui ecco che sono a condividere con voi questa mia recensione che vuole essere puramente uno stretto pensiero personale su quello che il disco SAMSARA della THE C.ZEK BAND mi trasmette all’ascolto. Premetto che non ho voluto leggere i testi per lasciare spazio più all’immaginazione che a volte sorprende più di ogni altra cosa. Ho voluto anche scriverla diversa da quelle che ho letto finora in varie riviste musicali che, a onor del vero, trovo entusiasmanti per gli apprezzamenti e paragoni eccellenti ad artisti rock blues folk internazionali; non sto ora nuovamente a citarvi per non ripetere ancora quello che è già stato detto del nuovo lavoro in studio dei miei cari amici di vecchia data.
Ma cosa davvero ci regala un disco al suo ascolto, e in questo caso il loro disco ? Dopo averlo immagazzinato nella propria testa i neuroni cominciano a recepire, a capire, a dare un loro senso alle nove tracce che a mio avviso studiate nell’ordine di scaletta. Non sono messe accidentali per il filo di storia che si ondeggia nella mia materia grigia.
IN THE STORM
Il brano da il senso di trovarsi in mezzo ad una bufera, metaforica se anche volete. Chi nella vita non si è trovato in un periodo di caos? Ma alla fine si riesce a passarla via lasciandoti dietro tutto e proseguendo il percorso del nostro viaggio con un senso di enorme sereno quale l’assolo di chitarra con slide che mi fa percepire.
EACH DAY A CROSSROAD
A chi poi non è capitato di trovarsi a un bivio nella vita? Non sapere da che parte andare, quale giusta via scegliere? La parte centrale strumentale, soprattutto le battenti armoniche del piano, ricordano la confusione della decisione di scegliere. Se prendere adesso questo pazzo treno che sta passando o aspettarne un’altro.
ANOTHER TRAIN appunto, un altro treno, si ok, ora ci sono, vado, lento, cauto, concentrato e parto. Sono sopra ormai, e se tu vuoi, puoi venire con me baby; sarà un giorno bellissimo. Anche se ci saranno momenti a cui forse ci ripenserai ma lascia stare e vivi questo momento con me.
BLACK RIVER
Prima di darvi il mio pensiero su questo brano, colgo nell’album un assaporare la natura con tutto quello di cui ci circonda, vita e morte compresa; è quindi perfetta la scelta della questione SAMSARA. Non aggiungo altro se non che per me è una traccia “spaziale” che va oltre allo stato fisico. Una sorta di teletrasporto, perciò lascio ad ognuno interpretarne le sue due parti strumentali che danno chiarimento al titolo del disco. Tornando a Black River mi piace ideare di trovarmi in qualche parte sperduta, attraversando con una fragile zattera il fiume per tornare nella mia terra. Ma il fiume nero è a tratti pericoloso, ci si può incagliare e rovesciare per cui bisogna navigarlo con attenzione seguendo l’ondeggio della melodia del brano.
THIS IT THE RIGHT DAY TO CRY
Quando ti senti a terra, quando il mondo ti cade addosso ed è difficile alzarsi c’è sempre un giorno giusto per dar sfogo piangendo. Tutti piangono, anche i più forti rockers e coraggiosi di questo mondo, tutti prima o poi crollano. La lenta melodia di questo brano lecca le ferite di questo stato d’animo che ognuno di noi almeno una volta nella vita si troverà ad affrontare.
FEEL SO GOOD
Ma se ci sono giorni bui prima o poi dovremo ritornare in noi stessi ed ecco perciò che sento echeggiare una voce sensuale susseguita da un flauto fringuello a darti imput per rialzarti amico, cerca di stare meglio, ce la puoi fare, avanti, rialzati. Siamo in questo mondo pochi giorni e uno è già passato. Non sprecare altro tempo, torna a sentirti bene.
STOLEN SOUL
Non poteva che il disco chiudersi con questa ballata che viaggia tra mistero e magia. L’ascolto di tutte le parti, sia vocali che strumentali, mi danno la sensazione di un qualcosa di cui si è attratti ad andare a vedere, una luce mistica che ti cattura. L’inizio del basso e batteria susseguito da quel eccentrico suono campionato mi portano verso l’orizzonte. Sono attratto da questo, non mi importa se la strada è tutta in salita ma arriverò in cima per riuscire ad ammirare lo splendido paesaggio che mi ricorda il solo di piano e anche se l’eco di armoniche voci mi hanno rubato l’anima io rimarrò per sempre libero.
2021-05-23

SAMSARA REVIEW BY METALLUS.IT

Un lavoro di grande spessore e maturità, forse più incentrato su brani dilatati e jammati rispetto al debutto, ma sempre con un alto livello compositivo, interpretati al meglio da una band dalle sicure capacità tecniche, messe in ogni caso a servizio dell’insieme. Un altro eccellente esempio di come anche un genere che per tradizione non è mai stato troppo nelle corde della cultura musicale italiana, sia oramai un linguaggio parlato credibilmente anche dalle nostre parti, grazie anche a esperienze musicali come la C. Zek  Band. Onore al merito.

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